giovedì 29 maggio 2014

Oseresti ora tu, o anima,
uscire con me verso quella regione sconosciuta,
dove non c'è terreno che i piedi possano calcare, né un
  sentiero da seguire?

Nessuna carta, nessuna guida,
né una voce che risuona, né una mano che ti tocchi,
né un volto con la sua carne fiorente, né labbra, né occhi
  sono in quella terra.

Io non la conosco, anima,
come te, tutto è vuoto davanti a noi,
tutto attende imprevisto, mai sognato in quella regione,
  in quella terra inaccessibile.

Sino a quando i lacci si sciolgono,
tutti fuorché quelli eterni, Tempo e Spazio,
e né buio, né gravità, né senso, né altri legami ci
  legheranno più.

Allora scoppieremo come germogli, fluttueremo
nel Tempo e nello Spazio, anima, pronti per loro,
eguali, equipaggiati alla fine (O gioia! O gioia di tutto)
  per compierli in noi, anima.

Walt Whitman, Sussurri di morte celeste, Foglie d'Erba

2 commenti:

  1. Non la conoscevo, molto bella!
    Le poesie mi piacciono anche perché poi ognuno di noi le può far sue, dando una propria interpretazione, secondo ciò che sussurrano al cuore. Diventano patrimonio dell'anima di tutti...
    Baci bella Kore! ^_^

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  2. Anche a me le poesie piacciono per questo motivo. Poi, queste di Walt Whitman, che sto scoprendo adesso, mi toccano molto, mi piace leggerle a voce alta e 'interpretarle' mi viene molto semplice. Mi piacciono molto le rime, infatti uno dei miei poeti preferiti è Prèvert, ma anche i poeti che scrivono versi sciolti. Tra l'altro, è grazie a loro se ne scrivo, prima non osavo perché pensavo che chi non fa rime non è un poeta...poi però, leggi i poeti della beat generation o Whitman...e ti si apre un mondo!! Un abbraccio!

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