lunedì 15 luglio 2019

Estate...


...dalla quale oggi c'è una piccola e piacevole pausa, qui a Firenze la temperatura è fresca, ci sono le nuvole grigie e ha piovigginato. Sinceramente, dopo i giorni caldissimi durante i quali sono stata anche male per il troppo calore, ci voleva un po' di respiro. E' bello stare a casa a studiare e coprirmi con la mia amata felpona nera. 

Sono sempre un po' latitante, ma la vita lontano da casa sta prendendo il suo faticoso corso...situazioni che si risolvono e altre che si complicano. E' normale così. Mi sento molto cresciuta in questi mesi, e che dire, in qualche modo ne sono felice. Certo, se mi ascolto bene vorrei solo potermi adagiare sul letto e leggere e guardare Netflix...ma dopo la settimana prossima, quando spero di avere un po' di tregua dagli esami. E di andare alla Festa dell'Unicorno e incontrare i miei amici di gioco di ruolo. 

Vi lascio con questa bella balconata fiorita e piena di rose, mi ispira calma, equilibrio e magia. 

A presto. 

domenica 10 marzo 2019

Recensione libro - Trilogia di Leviathan di Scott Westerfeld (Reading Challenge 1/52)

Come promesso ormai tempo fa, eccomi qui a recensire per voi la trilogia di Leviathan di Scott Westerfeld!!
Ho scoperto questa serie grazie alla cospicua donazione di e-book da parte di un'amica. Il genere steam-punk mi ha sempre affascinata, ma finora non conoscevo romanzi scritti con questa ambientazione, basata su un'idea: cosa sarebbe successo se, durante l'Epoca Vittoriana, e le prime scoperte legate alla macchina a vapore, la tecnologia si fosse quasi interamente basata su quest'ultima?

Scott Westerfeld, in questo senso, porta delle novità.


La trilogia di Leviathan, composta dai romanzi Leviathan, Behemoth e Goliath è ambientata nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Nei paesi dell'Europa orientale e in Russia, le scoperte di Darwin sull'evoluzione delle specie sono state talmente ascoltate da permettere al grande scienziato di scoprire i filamenti della vita (il DNA) e poter così inventare nuove specie utili all'uomo, le cosiddette "bestie di sintesi". La bestia di sintesi più complessa in assoluto è il Leviathan, un dirigibile da guerra a forma di balena nel quale convivono diverse specie, come i pipistrelli freccette, capaci di disintegrare con le loro punte di metallo una nave corazzata, o gli annusatori di idrogeno, sorta di cani con sei zampe e due musi in grado di annusare qualunque falla nella pelle del Leviathan. I paesi che usano queste tecnologie sono detti "Darwinisti".

Nei paesi come Germania e Impero Austroungarico, invece, il privilegio è stato dato alla meccanica e all'elettricità. I camminatori sono immense macchine dotate di zampe e gambe, e grazie all'elettricità si stanno mettendo a punto nuove macchine che potrebbero essere decisamente pericolose per i velivoli a idrogeno e per il Leviathan. Le potenze che si sono dotate di questo tipo di tecnologia sono dette "Cigolanti". 
E' in questo mondo che vivono i due protagonisti. Deryn Sharp è una ragazza scozzese che è riuscita, travestendosi da maschio e diventando Dylan Sharp, a diventare cadetto nell'equipaggio del Leviathan. 


Alek invece è il figlio dell'Arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e della Duchessa Sofia. Nel momento in cui i genitori vengono assassinati, Alek, ora erede al trono grazie alla preveggenza del padre, è costretto a fuggire per scappare agli assassini sguinzagliati dall'Imperatore Francesco Giuseppe. 


Il suo destino si incrocerà con quello di Deryn e del Leviathan, e chissà che entrambi non riescano a cambiare il corso della storia...


Leviathan è stata una piacevolissima sorpresa. I libri fanno parte del genere della 'storia alternativa', cioè il prendere la storia reale e inserire delle piccole modifiche che la cambiano, in meglio o in peggio. A questo, nel caso di Leviathan, si aggiunge un'ambientazione simile allo steam punk e alla sua particolare tecnologia. 
I protagonisti, sia reali che fittizi, sono molto ben caratterizzati, ognuno ti entra nel cuore per un dettaglio, una frase, un modo di essere. Tra quelli realmente esistiti, i più importanti sono probabilmente Nora Darwin Barlow e Nikola Tesla. Per entrambi, Westerfeld si è ispirato a ciò che erano realmente nella vita. 
Nora Darwin Barlow era la nipote di Charles Darwin. 
Nora Darwin Barlow
In un'epoca dove la scienza era dominata dagli uomini, la Barlow studiò all'università di Cambridge e fece davvero ricerca nel campo della genetica a partire dai primi anni del Novecento. Tuttavia, invece che sugli animali, la Barlow fece studi sulla genetica delle piante, in particolare sulle primule. Morì nel 1989, all'età di 103 anni. Uno dei suoi fratelli, Erasmus, morì durante il primo conflitto mondiale nella seconda battaglia di Ypres. 

Nikola Tesla, invece, era nato nell'odierna Croazia da una famiglia di origine serba, ed emigrò negli Stati Uniti nel 1884. 
Nikola Tesla
Fu veramente un pioniere nel campo dell'elettromagnetismo, scoprendo la corrente elettrica alternata. In Leviathan viene data grande importanza alla sua fama di 'scienziato pazzo', che ancora oggi lo fa considerare come una figura importante nel mondo dell'occulto e della New Age. Fama che, d'altronde, è basata su fatti reali visto che davvero Tesla soffriva di disturbi ossessivo/compulsivi e aveva elaborato il progetto di un'arma capace, secondo lui, di porre fine a tutte le guerre. Ma al contrario che in Leviathan, l'arma venne elaborata nel periodo in cui Tesla aveva già una pessima reputazione, e per questo lo scienziato non riuscì mai a trovare i fondi per finanziarne la costruzione. Morì nel 1943 per un attacco cardiaco, solo e pieno di debiti, in una stanza del New Yorker Hotel, mentre ancora lavorata al suo "raggio della morte". 


In Leviathan, queste due menti hanno trovato la loro società ideale e l'hanno in parte anche plasmata, creando un modo originale e affascinante quanto il genere al quale la trilogia appartiene. E' questo per me il punto di forza dei tre romanzi. Per il resto, i personaggi sono ben caratterizzati certo, ma a volte i risvolti della trama sono un po' banali e infantili. Per esempio, dopo qualche situazione mi hanno stuccato le reticenze di Deryn rispetto ad Alek. Certo, avevano una finalità e qui non faccio spoiler...ma anche quella finalità, alla fine mi ha più scocciata che altro. A livello di trama le cose che hanno fatto sì che Leviathan ne uscisse bene nonostante i difetti sono stati i vari colpi di scena. La maggior parte lo sono davvero, ti sorprendono e ti invogliano a proseguire la lettura. Meno successo ha quello finale, ma non si può avere tutto. 
Nonostante questa pecca, all'ultima pagina mi sono resa conto che avrei voluto sapere cosa sarebbe successo dopo la fine, che la storia continuasse, insomma...e questa sensazione finale te la lasciano molti pochi libri. 


Alla fine di Goliath, Westerfeld dedica qualche pagina alla spiegazione del mondo di Leviathan, ciò che la cambiato rispetto al nostro 'normale' corso della storia. E sono d'accordo con lui. Fare un romanzo nel quale l'orrore della Prima Guerra Mondiale viene stemperato, pur ricordando a noi lettori che non è stato così, è una bella operazione, e soprattutto, per la studiosa di storia che sono io, può anche essere un modo di avvicinare i ragazzi alla storia reale. 


In conclusione, anche se la storia di Scott Westerfeld ha i suoi difetti, vi consiglio caldamente di scoprire la sua trilogia di Leviathan. Se amate il fantasy e la storia, i mondi alternativi e lo steam punk, non potrà non affascinarvi. 

Voto: 8,5/10

giovedì 10 gennaio 2019

...Tornare

Sono stata assente per tanto. Questo blog mi è mancato, e ammetto che se all'inizio l'ho trascurato per la mancanza di tempo, poi è subentrata una certa inerzia, o piuttosto una crisi di argomenti simile a quella da pagina bianca della quale la scrittrice che è in me soffre ormai da più di quattro anni.
Eppure , non è che di argomenti non ce ne fossero, a pensarci bene. Il 12 marzo 2018 mi sono laureata, e ho poi passato sei mesi tranquilla, riposando il mio povero cervellino da santi, giudici, invasioni straniere e conseguenti razzie di manoscritti, dedicandomi invece alla lettura, alle passeggiate con il cane che nel frattempo mi ha "scelta" nel box di un canile guarendo il mio cuore pieno di tristezza  (Nemo, sul quale probabilmente scriverò un altro post un giorno) e facendo una campagna di scavi archeologici alla mia amata Santa Maria di Mesumundu. Luglio e agosto sono passati tra gli scavi, il concerto degli Epica alla Festa dell'Unicorno (Simone Simons non è umana e ho rimediato una pacca sulla spalla da un altro laureato, Mark Jansen, quando me ne sono uscita con la frase stupidissima: "Ti ringrazio per la tua musica perché mi aiuta a concentrarmi quando studio". Si, sono un'idiota) tè freddo e i primi due libri della trilogia di Millennium di Stieg Larsson. Che mi hanno portata a riflettere moltissimo sulle visione della donna nella nostra società, su come le sue scelte di vita e i suoi atteggiamenti sono percepiti da essa in base, appunto, al suo essere donna e non uomo.
La mia pace si è interrotta poco dopo il mio trasferimento a Firenze, dal mio ragazzo, per iniziare la magistrale . Se per caso siete autolesionisti quanto la sottoscritta e decidete di intraprendere la magistrale in una facoltà diversa da quella delle vostra triennale, un consiglio: CONTROLLATE MODALITÀ DI AMMISSIONE, CREDITI RICHIESTI, DIPLOMI SUPPLEMENTARI RICHIESTI, VARIE ED EVENTUALI TUTTI I GIORNI. Ve lo dico da amica, davvero . Da quel momento si è creato un ingorgo dal quale ancora adesso sto cercando di uscire, ma sono fiduciosa sul fatto che tra poco dovrei farcela. Devo solo continuare ad andare regolarmente in segreteria didattica. Dove già mi riconoscono come quella che gli ha talmente rotto le scatole con il fatto che, essendo madrelingua francese e un esame B2 di francese come richiesto non glielo passava neanche morta,  si è evitata il suddetto esame B2 esibendo la sua carta d'identità francese. Solo questo.
Tra le poche cose che mi hanno portato un po' di conforto in questi mesi, ci sono stati i libri e il Lucca Comics. A quest'ultimo sono riuscita ad andare solo il 4 novembre. Avevo previsto di andarci almeno tre giorni, ma poi è successo uno dei vari casini di questi mesi. Mi ritengo fortunata ad esserci andata anche solo per un giorno. Soprattutto perché la mia meta era il tendone della Fanucci dalle 15 alle 16:30. Ci sono arrivata un po' più tardi delle 15, dopo un estenuante quanto folle giro completo delle mura di Lucca. (Che mi sono promessa di visitare per bene un giorno, magari senza 30 mila e più persone in giroper il Comics). E lì, c'era lei...la mia adorata Robin Hobb!!! È stato un momento breve ma intenso, e stavolta la frase per esprimere il mio amore per i suoi libri me l'ero preparata prima. Ha ridacchiato quando le ho detto che tra i miei personaggi preferiti c'era Kennit, nonostante tutto. Ah, il pianto che mi sono fatta per quel personaggio...
Per quel che riguarda i libri, con il 2019 è arrivata anche il mio nuovo challenge di Goodreads. Che visti anche gli impegni di quest'anno, tra cui entrare nel percorso di eccellenza dell'università (dovrò sgobbare, oh si *piange*), è decisamente ambizioso: leggere 52 libri. Uno per ogni settimana dell'anno. E i generi saranno tra i più svariati, dalle biografie di Stefan Zweig a tutto Lemony Snicket, dalle Montagne della Follia di Lovecraft a Saltatempo di Benni.
La novità è che quest'anno i libri del challenge saranno esclusivamente e-book. Ho avuto, diciamo...una grossa donazione e ho deciso di mettermi sotto. Anche se probabilmente ho abbastanza libri per più di una vita, ormai. Devo ammettere che il libro che sto attualmente leggendo, Una vita da lettore, la prima raccolta degli articoli pubblicati da Nick Hornby su The Believer, mi sta confortando molto. Anche se non sono d'accordo con tutto ciò che dice Hornby. Per esempio, io ho odiato Il Giovane Holden di Salinger. Ecco, ora potete linciarmi.
Nel prossimo post scriverò dell'affascinante primo libro che ho finito quest'anno: la trilogia di ambientazione steam punk di Scott Westerfeld composta da Leviathan, Behemoth e Goliath. Che già consiglio caldamente a chi leggerà questo post.
Ve lo dico già, tornare a questo blog sarà per me molto impegnativo. Perché a parte leggere, studiare e avere forse in minimo di vita sociale, quest'anno farò anche il Servizio Civile. E tratterà sempre di libri, visto che passerò cinque ore, cinque o sei giorni la settimana, chiusa alla bellissima biblioteca delle Oblate ad imparare come si gestisce una biblioteca e si promuove la lettura...ma vi giuro che ci proverò.
Buon 2019 a tutti!
Ko