lunedì 8 settembre 2014

Recensione libro: Il Trono di Spade-Il Grande Inverno

Premessa: se avete in programma di leggere Il Trono di Spade e non l’avete ancor fatto, oppure se state leggendo il primo volumetto, oppure se non avete visto la serie tv e (cosa che vale in tutti i casi) non volete SPOILER, saltate il post.  

Dunque, eccomi qui a recensirvi il secondo volumetto delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin. E che dirvi: mi è piaciuto molto di più del precedente! Finalmente, arriva l’azione, e che azione! Ma procediamo con ordine.

Ad Approdo del re, Ned Stark si ritrova sempre più invischiato in una storia di tradimento molto più grande di lui, e ad affrontare una prova mortale che metterebbe a rischio il suo stesso onore. C’entrano i Lannister, ovviamente, e in particolare la regina Cersei. Cosa farà, nel momento in cui verrà a conoscenza della verità che è costata la vita a Jon Arryn?
Al Nido dell’Aquila, Tyrion Lannister, prigioniero di Catelyn Stark, attende di essere giudicato. Nonostante la sua lingua tagliente, riuscirà stavolta il Folletto a cavarsela?
Alla Barriera, Jon Snow presta il suo giuramento ai confratelli dei Guardiani della Notte. Tuttavia, anche lui sarà messo alla prova, nonostante scoprirà che c’è chi ha affrontato dilemmi grandi quanto i suoi, lì, e non una sola volta. Ed intanto, l’antica e leggendaria minaccia degli Estranei sembra farsi sempre più reale.
Al di là del mare, Daenerys Targaryen porta in grembo il figlio di Khal Drogo, mentre il fratello Viserys diventa sempre più irrequieto, e i Dothraki sopportano il Re Mendicante di meno ogni giorno che passa.
Tutto questo mentre il caos comincia ad invadere i Sette Regni, e un vento di guerra comincia ad innalzarsi su di loro.

Come dicevo, e come spero di essere riuscita a rendere da questa breve sintesi della trama, finalmente azione! Il vento di guerra si leva eccome, ecco il primo pezzo di battaglia e le prime morti (sigh!). Eh si, perché George comincia a mostrare il suo estro sanguinario, la sua fantasia nell’uccidere personaggi che non importa quanto il suo pubblico di lettori li ami o il ruolo che essi hanno nella storia, lui lo fa e basta. Il che, diciamolo, sfoltisce anche l’esercito che si è costruito (l’indice dei nomi è di 18 pagine, per il momento), ma solo per la durata di un libro. Quindi, MORTI STECCHITI DALLO SCRITTORE SADICO:

Baratheon: 1
Stark: 1
Lannister: 0
Tully: 0
Targaryen: 2+1 parente acquisito (conto anche Raego e Drogo perché sono troppo sentimentale D’:)
Guardiani della Notte importanti: ? (Benjen Stark è morto o scomparso?)

Morti che a volte sei pure contenta che accadano, altre un po’ meno. Devo ammettere che, quando ho visto la serie tv, ci sono rimasta molto male per Ned. Stavolta, invece, la cosa mi ha fatto soltanto scuotere le spalle. Perché? Semplicemente perché Ned è troppo buono. Troppo onorevole, troppo poco scaltro per la corte di intrighi che si ritrova a governare. Petyr Baelish gli ripete tante volte di non fidarsi di lui e lui si fida. Non si vede arrivare la trave nell’occhio. Quindi, nonostante ammetto che fosse un grande tra tutti quei corrotti, penso che un poco si sia meritato la fine che ha fatto.
Il suo aguzzino, Joffrey, mi sta sempre più antipatico. Si mostra sadico, spietato, un vero cattivo che ama giocare con la gente e il sangue. Mi fa pensare lui, ad un Mastino, come chiama la sua guardia personale Sandor Clegane. Il quale mostra in questo libro di avere, oltre la scorza dura di uomo maltrattato dalla vita e dal fratello, un cuore. Piuttosto sorprendente, visto che sembra prendere sotto la sua ala protettiva Sansa Stark, prima la solita oca accanto al suo principe, poi, dopo la morte del padre, all’improvviso un poco più cresciuta e anche vendicativa. Vediamo se continua così, la figlia più grande degli Stark.
Per quanto riguarda Arya, beh...io la adoro. Mi fa ridere, ha sempre la risposta pronta, ma sa anche agire in modo spietato con il suo Ago. A proposito, vi posto uno dei passaggi migliori che la riguardano e che mi ha fatta morire dal ridere.

“Fai pure, insultami quanto vuoi” ribatté Sansa con aria di superiorità. “Vedremo se oserai farlo quando sarò sposata a Joffrey. Ti costringerò a farmi inchini e a chiamarmi ‘maestà’.” Lanciò un grido quando Arya le tirò contro l’arancia, che la centrò in mezzo alla fronte con un suono liquido e le ricadde in grembo.“Sembra che tu abbia succo d’arancia spiaccicato sulla faccia, maestà” disse Arya.

Jon, invece, comincia a comportarsi un poco da bambino. Mi sembra uno di quei ragazzini che si sentono troppo superiori per essere capiti e continuano a dire: “Il mondo non mi capisce!” Tuttavia, può anche avere un cuore, come quando chiede a Maestro Aemon di prendere come suo assistente Samwell Tarly, il quale mi sembra avere molto più sale in zucca di lui. E’ buono quanto Eddard Stark, però è talmente tenero che non riesco a non sciogliermi quando appare questo obeso ragazzo mandato a forza alla Barriera. Un pezzo molto bello che li riguarda entrambi, è il giuramento dei Guardiani della Notte:

“Udite le mie parole, siate testimoni del mio giuramento. Cala la notte e la mia guardia ha inizio. Non si concluderà fino alla mia morte. Io non avrò moglie, non possiederò terra, non sarò padre di figli. Non porterò corona e non vorrò gloria. Io vivrò al mio posto e al mio posto morirò. Io sono la spada nelle tenebre. Io sono la sentinella che veglia sul muro. Io sono il fuoco che arde contro il freddo, la luce che porta l’alba, il corno che risveglia i dormienti, lo scudo che veglia sui domini degli uomini. Io consacro la mia vita e il mio onore ai Guardiani della Notte. Per questa e per tutte le notti a venire.”

Tyrion rimane uno dei migliori. Tra l’altro, in questo romanzo incontriamo suo padre, il ricchissimo e nobile Tywin Lannister. Che vi posso dire, sono due personaggi agli antipodi, padre alto ed elegante, figlio nano ed altrettante elegante, certo, sono che non è rigido come se gli avessero messo una scopa...da qualche parte. Ma le battutacce se le mandano eccome, quindi lo scontro finisce 1-1.

Un altro pezzo nel mondo di Westeros che mi è piaciuto molto, anzi mi ha affascinata, è quello in cui Maestro Luwin parla a Bran Stark dei Figli della Foresta. Uomini di piccola statura, scuri e belli, che si vestivano di foglie e corteccia e adoravano gli alberi-diga. Sono scomparsi da secoli, dicono. Ma Osha, la donna dei bruti prigioniera a Grande Inverno, continua a ripetere per tutto il pezzo: “Esistono ancora. Le cose sono diverse oltre la Barriera.” Il che mi fa sperare che il caro George Martin un giorno o l’altro ci faccia scoprire questo affascinante popolo che sembra un misto di Indiani d’America e Celti.

Infine, Daenerys cresce. La sua evoluzione è lenta e graduale, ma alla fine, nell’ultimo bellissimo capitolo, è una vera donna e regina. Faccio il tifo perché alla fine della saga ci si sieda lei, sul Trono di Spade. Dopotutto, è lei la legittima proprietaria di quella scomoda sedia, ora. La storia tra lei e Khal Drogo si fa più intensa, e tra i due, oltre il matrimonio combinato, sboccia un amore fatto di reciproca ammirazione e anche passione. Un peccato che George Martin sia così crudele, anche perché Drogo mi piaceva, sarà pure un barbaro, ma dall’altra parte quella sua durezza aveva qualcosa di epico. E la sua morte ci regala un’altra perla che mi ha commossa tantissimo (lacrimuccia):

“Quando il sole sorgerà ad occidente e tramonterà ad oriente” (...) “Quando i mari si seccheranno e le montagne voleranno via nel vento come foglie morte. Quando il mio grembo sarà di nuovo fecondo e io darò vita ad un figlio vivo. Allora, e solo allora, non prima, tu farai ritorno, mio sole-e-stelle.”

Sullo stile, ho da dire che una cosa che mi piace molto di Martin è che questo sembra cambiare a seconda dei personaggi dal cui punto di vista sono i capitoli. Per alcuni, come Daenerys o Sansa, è più aulico, più solenne, per altri, come Arya o Tyrion, è più direi giocherellone, come se si sfogasse lanciando frecciatine (in particolare con Tyrion). Per altri ancora, come nei capitoli riguardanti Catelyn o Jon, il linguaggio è secco e incisivo, di persone dure che affrontano situazioni dure, la guerra, il lutto, il freddo.

Ecco, questo è quanto avevo da dire su questo secondo volume. Ora mi offrirò una pausa leggendo qualche avventura di Asterix e Obelix, poi comincerò il secondo volumone. Ne approfitto per dirvi una cosa: sono molto impegnata con lo studio, e questo a tempo indeterminato. Quindi, mi scuso se non farò post legati a premi (Anto, grazie di cuore, scusa ancora), per esempio, oppure se pubblicherò a date molto lontane l’una dall’altra. Ma ho davvero bisogno di studiare e posso darmi il lusso di leggere per pochi minuti al giorno, poi solitamente crollo addormentata, e anche scrivere un post mi prende come minimo un’ora. Spero di esserci il più presto possibile. Nel frattempo, godetevi queste immagini che secondo me ci stanno bene con il libro:




E infine, il voto:

9/10

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