sabato 13 agosto 2016

Amber

Buona...notte a tutti! Una delle cose che mi sono mancate in questi mesi è stato parlare di libri. Non ho letto moltissimo rispetto ai miei standard, ma qualcosina che mi ha colpita c'è stato. Come Amber, di Kathleen Winsor.


Da quel che ho capito leggendo un po' di commenti su Anobii, mi sono fatta l'opinione che relativamente a questo libro o lo si ama o lo si odia. Io credo di stare nel mezzo. per certe cose non mi è piaciuto, altre, invece, le ho apprezzate. L'ho letto anche abbastanza velocemente, cinque settimane per quasi 900 pagine. Contando sul fatto che ci ho messo sette mesi a leggere La Danza dei Draghi di Martin, credo di aver battuto un record degli ultimi tre anni...


La storia inizia nel 1644, quando la guerra civile tra realisti e parlamento imperversa. Amber St. Claire nasce in quell'anno, figlia di due nobili non legati dal vincolo matrimoniale. Viene affidata ad una coppia di contadini che la cresce come una nipote fino ai sedici anni, quando Amber rifiuta di sposare un contadino per scappare a Londra con Bruce Carlton, cavaliere della restaurata monarchia che sarà il suo grande amore ma la abbandonerà, incinta, per soddisfare la sua sete di avventure. Da lì, parte la scalata sociale di Amber che, di matrimonio in matrimonio e da un luogo ad un altro, arriverà ad essere una delle tanti amanti del re Carlo II.



Quando uscì negli Stati Uniti nel 1944, Forever Amber, questo il titolo originario dell'opera, fece molto scandalo per i numerosissimi riferimenti a legami e gravidanze fuori dal matrimonio, aborti, rapporti sessuali e scene erotiche, tanto che venne vietato in numerosi Stati. Nonostante questo, il romanzo incontrò un successo strepitoso, raggiungendo in una settimana le 100 mila copie vendute, secondo molti perché, in un periodo in cui le donne erano relegate ai fornelli e ai figli, la libertà morale della protagonista rappresentava tutto ciò che loro non potevano avere. Oggi, tutto questo non scandalizza più, e in questo senso si può dire che la storia è invecchiata.


Amber sembra un Armony, un rosa senza troppe pretese di trama. La protagonista, mano a mano che va avanti la storia, diventa sempre più odiosa, egoista, cattiva anche, quasi una dimostrazione vivente della corruzione che il potere porta. Il suo come altri sono personaggi che non hanno nessuna evoluzione, rimangono schiavi dei loro vizi e dei loro bassi desideri. La ricchezza di Amber sta nei dettagli, come la descrizione della società del tempo, degli abiti  e degli arredi, minuziosissima. In questo si vede il lavoro svolto dalla Winsor, appassionata del periodo della Restaurazione, che arrivò a leggere 200 volumi solo per preparare il suo libro. Il destino di Amber incrocia quello di personaggi realmente esistiti, dal re Carlo II ad alcune delle sue numerose amanti, come l'intrigante Barbara Palmer, la tragica Frances Stewart o l'apparentemente innocente attrice Nell Gwyn.



Dopo aver letto di tutti questi personaggi, ho fatto qualche ricerca su internet per saperne un po' di più su di loro, e una delle cose che più mi hanno colpita sono stati i loro ritratti. Se nel libro, infatti, vengono descritti come tutti bellissimi, nei quadri le donne piene di grazia di Amber non sembrano poi tanto tali, con quei nasi forti, le fronti troppo alte e i menti sfuggenti. E' incredibile come i canoni di bellezza possano tanto cambiare nel tempo...


Insomma, il giudizio finale per Amber è un nì. Mi è piaciuto per alcune cose, ma per altre no. Personaggi stereotipati e odiosi, scene fin troppo teatrali contrastano con un'ambientazione curata e descritta in modo minuzioso. Non consiglio di leggerlo se non amate gli Armony e i rosa.

E questo è tutto, alla prossima!

domenica 7 agosto 2016

Tzan-Tzan!

Mi è tornata la voglia di scrivere. Penso spesso a questo blog così abbandonato, che mi ripropongo sempre di riprendere dopo la laurea. L'università mi ha succhiato via sia il tempo che la voglia di scrivere, gli argomenti, le idee...ma, in questi giorni di pausa, la tastiera e le sue letterine, alcune delle quali messe un po' maluccio, mi hanno attirata di nuovo.

Sono stati mesi intensi, fatti di studio soprattutto. Ho recuperato il tempo perso in due mesi, tralasciando ore di sonno, di lettura, di passeggiate, con l'ansia di riuscire e avere voti alti sia per soddisfazione personale che per il fatto che il mio futuro si sta giocando proprio in questi anni e voglio offrire a me stessa e a chi mi starà vicino il meglio. Alla fine, ce l'ho fatta, e ora mi sto godendo una piccola pausa prima di affrontare la sessione autunnale di settembre e ottobre. L'ultima, se tutto va bene. Poi, dovrò pensare solo al tirocinio, al quale già sono stata ammessa, e alla tesi.

Mi sto prendendo una piccola vacanza. Sono a Milano per una decina di giorni, ospite di alcuni amici del mio ragazzo (ebbene si, tzan-tzan!). Vi lascio una foto del Duomo che ho scattato stamattina.


Non ero stata a Milano da anni, e non vedevo seriamente la città da ancora più tempo, da quando avevo nove anni. Continua a sembrarmi molto caotica, ma la galleria Vittorio Emanuele II da poco restaurata mi ha impressionata molto, soprattutto il pavimento con le sue stupende decorazioni.


E questo è tutto per oggi. Mi è mancato molto scrivere qui...avrete presto mie nuove. Ho già qualche idea su prossimi post...

Buona notte a tutti voi, vista l'ora tarda.

lunedì 8 febbraio 2016

Di scrittura, studio, classici e...Robin Hobb, as always!

Mi è mancato questo posto. Mi è mancato scrivere.


Sono stati mesi intensi, passati prima a studiare per gli esami, poi a seguire le lezione, poi di nuovo a studiare per gli esami. Queste non sono novità, da due anni e mezzo a questa parte, ma ci sono state anche quelle, alcune delle quali spero di potervi parlare a breve.

school arthur studying

Spesso ho pensato al mio blog abbandonato, fermo al sette agosto. E’ incredibile come nel web, sempre più rapido per la frenesia di condividere, ci possono essere angoli in cui il tempo ha la capacità di fermarsi ad un’immagine, e farlo andare avanti è un’opportunità nelle nostro sole mani. Un blog è così. E ora voglio far si che prenda di nuovo il suo corso, anche se sarà un po’ difficile visti gli impegni. Ma ora che sono più o meno riuscita a dare il giusto spazio a tutto nelle mie giornate, spero di poter inserire anche il blog. Ho iniziato rifacendo due settimane fa il look, decisamente invernale. Spero vi piacciano quei fiocchi di neve che piovono dal cielo. Anche solo modificare queste piccole cose è stata una boccata di ossigeno.


Probabilmente, vi parlerò di poche cose, di quelle più importanti e ovviamente in queste cose ci sono i libri che leggo e che mi colpiscono in bene e in male. Da poco ho finito Moby Dick. Si, mi sono buttata, alla fine! Ed è stato sorprendente, mi aspettavo un testo pesantuccio mentre invece la storia di Achab e della Balena Bianca si è rivelata affascinante, epica, piena di frasi che ho segnato nel mio quadernino e che mi hanno fatta riflettere molto sul significato di questo libro e ciò che ha voluto trasmettere Melville con il suo simbolismo. Ho cercato un po’ di informazione in rete per un futuro video per Youtube (se tutto va bene, lo giro questa settimana e lo posto la prossima) e mi rendo conto che non sono molto d’accordo con alcune tesi che ho trovato. Forse è questa la magia dei classici, quando ci toccano nel profondo, che la loro interpretazione diventa personale, magari non accettabile da un critico letterario professionista, ma già il fatto che in questo mondo dove si elabora sempre meno un pensiero proprio noi lo abbiamo fatto è qualcosa, no?


 In questi giorni invece, sto finendo Il Destino dell’Assassino di Robin Hobb. Si sempre lei. So che mi odiate visto che ne parlo quasi ad ogni post...


E’ l’ultimo libro della Trilogia dell’Uomo Ambrato, la terza ambientata nel mondo degli Elderlings. E si sta rivelando uno dei libri più tristi che io abbia mai letto...ma ve ne parlerò di sicuro.


 A proposito di Robin Hobb, per chi è interessato, qui per voi un link! La Sperling&Kupfer ha pubblicato il primo libro della trilogia The Fitz and the Fool, della quale la Hobb sta scrivendo il terzo volume, previsto per la primavera del 2017. Quando ho visto la notizia stentavo a crederci, e invece, il giorno stesso, sono andata in libreria. In fondo ad una scatola di nuovi arrivi, l’ho trovato. Inutile dire che l’ho comprato subito. Mi mancano tutti i quattro volumi delle Cronache delle Giungle della Pioggia per arrivare a questo punto della storia, ma pensare di leggere finalmente un libro cartaceo di Robin Hobb è una vittoria. Inoltre, la Fanucci riedita L’Apprendista Assassino, il primissimo libro della serie, dall’11 febbraio. Ovviamente sarà mio u.u Due libri cartacei dell’introvabile saga del Reame degli Elderlings su sedici pubblicati, di cui due inediti in Italia, cosa vuoi di più dalla vita! A parte gli scherzi, spero che questo sia solo l’inizio e che mano a mano i libri diventino disponibili per tutti i nuovi fan della Hobb, come me che la seguo da un anno e mezzo.

Robin Hobb in un servizio fotografico per un calendario di qualche anno
fa. Mi fa pensare molto ai personaggi dei suoi libri che possiedono lo
Spirito, la facoltà di legarsi agli animali, comunicare con loro e molto altro.
Questo è tutto. Spero di avere altri ritagli di tempo in cui tornare al blog. E’ stato molto rilassante scrivere questo post, un po’ nella biblioteca dell’università, un po’ sul mio letto, ascoltando brani ‘calmi’ dei Sonata Arctica, dei Nightwish, dei Rhapsody of Fire e di altri artisti. Ultimamente ho anche ricominciato ad ascoltare David Bowie. La sua morte mi ha colpita molto, la sua musica mi trasmette un’energia che pochi riescono a fare con ogni loro singola canzone. Vi lascio con il video di Life on Mars. A mio parere, insieme a quello di Ashes to Ashes, uno dei più belli, da brividi. A presto.