lunedì 29 giugno 2015

Villaggi

Siligo è un villaggetto nelle colline del Mejlogu, in una zona che, milioni e milioni di anni fa, aveva una forte attività vulcanica. Quei vulcani oggi estinti sono diventati verdi colline, riconoscibili dalla loro cima conica. In particolare, si può notare Monte Santo.


Insieme alle loro forme, i vulcani hanno lasciato una roccia scura utilizzata nell'edilizia. La chiesa di Santa Maria di Mesumundu, la zone nella quale scavo, è in parte costruita con questa pietra.


E' minuscola, costruita su delle terme romane, di impianto bizantino ma ristrutturata anche in tempi recenti. Oggi è abbandonata, e noi la usiamo per metterci i nostri attrezzi. E' bello, ogni mattina, verso le otto, aspettare sempre chi ha la chiave per prendere pale, picconi, secchi, carriole. Ci si gode il fresco del mattino prima dell'intenso caldo che dopo ti ammazza mentre con la cazzuola rimuovi strati di terra che, mano a mano, impari a distinguere gli uni dagli altri per colore e consistenza.

Credo che, quando si scava in città, non si ha un'atmosfera simile. Nel villaggio, dico. Qui tutti si conoscono, la gente ti vede subito come un estraneo. Tutti sanno già, quando ti vedono per la strada, che fai parte della campagna di scavo. E allora, non appena metti fuori il naso per andare a comprare qualcosa o fare semplicemente un giro, ecco che ti fermano per la strada con le domande più disparate. Da dove scavi esattamente a se ce la stai facendo con il caldo, per esempio. Oppure, trovi uno dei simpatici e festaioli coinquilini fuori dalla palestra in cui alloggi che ti chiede se hai trovato qualche osso (cosa che mi fa ricordare dei miei colleghi dell'area cimiteriale che puliscono uno scheletro mentre io mi faccio i calli nelle mani strofinando laterizi...). C'è poi la commessa del negozietto dove prendi le merendine per la pausa di metà mattina che ti chiede come va, e se sei appena tornata, e di fare delle foto così gliele mostri la prossima volta che vai lì. E' un clima molto accogliente, divertente. Molto diverso dallo scavare in una vera e propria città, credo. Lì, la gente è più disinteressata, troppo abituata ad incrociare sconosciuti. Qui è più calmo...e tutto sommato, è una delle cose che mi stanno piacendo.

sabato 27 giugno 2015

Notizie dagli scavi

Buongiorno a tutti!

Scusate la mia improvvisa, lunga (o almeno più lunga del solito) assenza. Tra una cosa e l'altra, non sono riuscita ad aggiornarvi per tempo. La sessione estiva ha iniziato a mangiarmi. Ma è andata bene, al momento. Ora, non sono presente per un altro motivo. Sto partecipando a degli scavi a Santa Maria di Mesumundu, una zona vicina al villaggio di Siligo. C'è una chiesetta di impianto bizantino costruita sopra a delle terme romane, e accanto l'inizio di una necropoli e una canaletta, che è poi la zona dove sono stata assegnata per scavare. I miei giorni stanno passando tra la mattina sullo scavo, parte del pomeriggio in laboratorio e la sera, dove si esce tutti insieme. Lo scavo è internazionale. Al momento siamo italiani, spagnoli, danesi e inglesi. E così passo da una lingua all'altra in meno di due minuti. Sto imparando un po' lo spagnolo. Mi piace molto, amo conoscere persone che non sono del mio paese e rispolverare il mio inglese. E' difficile, era da due anni che non sostenevo una conversazione a momenti mi ritrovo senza parole, ma c'è sempre un modo per farsi, alla fine, capire e imparare un nuovo vocabolo se qualcuno lo sa. Ma, soprattutto, sto finalmente applicando ciò che ho studiato fino ad ora. Molte cose che mi sembravano concetti difficili si rivelano facilissimi (come prendere le quote di ciò che si scava). E si possono scoprire anche talenti che non si pensava di possedere...come per esempio il disegno archeologico.

Insomma, mi sto divertendo parecchio. Ed al tempo stesso istruendo. Due cose che accoppiate fanno un mix fantastico. Lo ammetto, all'inizio avevo un po' paura. Ma, alla fine, è un'esperienza che mi sta piacendo davvero tanto. Spero di replicare l'esperienza l'anno prossimo.

Finirò gli scavi il 25 luglio, e a quel punto dovrei essere un po' più attiva, connessione permettendo. Non so se tornerò in questo piccolo ma carinissimo bar dal quale sto scrivendo in questo momento. Fino ad allora, vi auguro una buonissima estate. Baci!