lunedì 8 febbraio 2016

Di scrittura, studio, classici e...Robin Hobb, as always!

Mi è mancato questo posto. Mi è mancato scrivere.


Sono stati mesi intensi, passati prima a studiare per gli esami, poi a seguire le lezione, poi di nuovo a studiare per gli esami. Queste non sono novità, da due anni e mezzo a questa parte, ma ci sono state anche quelle, alcune delle quali spero di potervi parlare a breve.

school arthur studying

Spesso ho pensato al mio blog abbandonato, fermo al sette agosto. E’ incredibile come nel web, sempre più rapido per la frenesia di condividere, ci possono essere angoli in cui il tempo ha la capacità di fermarsi ad un’immagine, e farlo andare avanti è un’opportunità nelle nostro sole mani. Un blog è così. E ora voglio far si che prenda di nuovo il suo corso, anche se sarà un po’ difficile visti gli impegni. Ma ora che sono più o meno riuscita a dare il giusto spazio a tutto nelle mie giornate, spero di poter inserire anche il blog. Ho iniziato rifacendo due settimane fa il look, decisamente invernale. Spero vi piacciano quei fiocchi di neve che piovono dal cielo. Anche solo modificare queste piccole cose è stata una boccata di ossigeno.


Probabilmente, vi parlerò di poche cose, di quelle più importanti e ovviamente in queste cose ci sono i libri che leggo e che mi colpiscono in bene e in male. Da poco ho finito Moby Dick. Si, mi sono buttata, alla fine! Ed è stato sorprendente, mi aspettavo un testo pesantuccio mentre invece la storia di Achab e della Balena Bianca si è rivelata affascinante, epica, piena di frasi che ho segnato nel mio quadernino e che mi hanno fatta riflettere molto sul significato di questo libro e ciò che ha voluto trasmettere Melville con il suo simbolismo. Ho cercato un po’ di informazione in rete per un futuro video per Youtube (se tutto va bene, lo giro questa settimana e lo posto la prossima) e mi rendo conto che non sono molto d’accordo con alcune tesi che ho trovato. Forse è questa la magia dei classici, quando ci toccano nel profondo, che la loro interpretazione diventa personale, magari non accettabile da un critico letterario professionista, ma già il fatto che in questo mondo dove si elabora sempre meno un pensiero proprio noi lo abbiamo fatto è qualcosa, no?


 In questi giorni invece, sto finendo Il Destino dell’Assassino di Robin Hobb. Si sempre lei. So che mi odiate visto che ne parlo quasi ad ogni post...


E’ l’ultimo libro della Trilogia dell’Uomo Ambrato, la terza ambientata nel mondo degli Elderlings. E si sta rivelando uno dei libri più tristi che io abbia mai letto...ma ve ne parlerò di sicuro.


 A proposito di Robin Hobb, per chi è interessato, qui per voi un link! La Sperling&Kupfer ha pubblicato il primo libro della trilogia The Fitz and the Fool, della quale la Hobb sta scrivendo il terzo volume, previsto per la primavera del 2017. Quando ho visto la notizia stentavo a crederci, e invece, il giorno stesso, sono andata in libreria. In fondo ad una scatola di nuovi arrivi, l’ho trovato. Inutile dire che l’ho comprato subito. Mi mancano tutti i quattro volumi delle Cronache delle Giungle della Pioggia per arrivare a questo punto della storia, ma pensare di leggere finalmente un libro cartaceo di Robin Hobb è una vittoria. Inoltre, la Fanucci riedita L’Apprendista Assassino, il primissimo libro della serie, dall’11 febbraio. Ovviamente sarà mio u.u Due libri cartacei dell’introvabile saga del Reame degli Elderlings su sedici pubblicati, di cui due inediti in Italia, cosa vuoi di più dalla vita! A parte gli scherzi, spero che questo sia solo l’inizio e che mano a mano i libri diventino disponibili per tutti i nuovi fan della Hobb, come me che la seguo da un anno e mezzo.

Robin Hobb in un servizio fotografico per un calendario di qualche anno
fa. Mi fa pensare molto ai personaggi dei suoi libri che possiedono lo
Spirito, la facoltà di legarsi agli animali, comunicare con loro e molto altro.
Questo è tutto. Spero di avere altri ritagli di tempo in cui tornare al blog. E’ stato molto rilassante scrivere questo post, un po’ nella biblioteca dell’università, un po’ sul mio letto, ascoltando brani ‘calmi’ dei Sonata Arctica, dei Nightwish, dei Rhapsody of Fire e di altri artisti. Ultimamente ho anche ricominciato ad ascoltare David Bowie. La sua morte mi ha colpita molto, la sua musica mi trasmette un’energia che pochi riescono a fare con ogni loro singola canzone. Vi lascio con il video di Life on Mars. A mio parere, insieme a quello di Ashes to Ashes, uno dei più belli, da brividi. A presto.