venerdì 17 ottobre 2014

A F.

"Non ti meritava."
"Era troppo immaturo."

Due frasi a caso, tra quelle che mi sono state dette negli ultimi cinque mesi.

Che noiosa che sono, sempre a parlare di questo argomento. Ma oggi ci ritorno. Per l'ultima volta.

Quelle frasi, per un certo tempo, non le ho ritenute vere. No, non avevano capito, solo io avevo capito quanto valevi. Mi davo tante scuse. E' colpa mia se è andato tutto a rotoli, non avrei dovuto sbatterti quella porta in faccia, prendere l'ascensore sperando che tu la riaprissi, uscire guardandomi per l'ultima volta nello specchio del'atrio, quello specchio che tanto spesso ci aveva visti insieme, e andare da mia nonna trattenendo la rabbia per il tuo cinismo e la tua freddezza. Perché scusa, ma dirmi che mi capisci nella mia sofferenza e che sei stato anche peggio di me dopo due settimane che  non dormo, non mangio, non faccio altro che piangere e sto dimagrendo ad occhio è cinismo. Ma tanto tu hai sempre sofferto di più degli altri. Non sei disposto ad accettare che ci sono situazioni in cui magari è meglio mettere da parte il proprio dolore e non dirle, certe cose, perché feriscono ancora di più. Io, con te, non l'ho mai fatto. O forse, quella piccola confessione che ti feci una volta lo era. Ma non ero certo intenzionata a ferirti, solo a dirti veramente quello che avevo provato.

Per un po', sono stata con questa colpevolezza e al tempo stesso con il rancore, perché non mi contattavi neanche per chiedermi perdono, quando io quante volte lo avevo fatto? Dal tuo profilo facebook sembrava che tutto procedesse normalmente. Finché, un giorno non scoppio e scrivo qui ciò che provo. E lì, mi contatti. E ci scriviamo. E ci spieghiamo. E mi sembra che tu stia peggio di me. Ma cerco di essere forte e comprensiva, hai bisogno di tempo, certo, ma quando avrai le tue risposte, le voglio. Va avanti per due mesi. E poi, di nuovo. La solita incomprensione. La solita frasetta che rovina tutto. Da come ho reagito, immagino che ora pensi che il mio obiettivo fosse quello. Ma mi chiedo, se io amo qualcuno, il mio fine ultimo, il mio ultimo sogno, non è proprio quello di essere amata a mia volta da quella persona? Io, quel fine, lo mettevo da parte il più possibile. Quel giorno, volevo soltanto vederti, punto. E il fatto che tu mi abbia detto quella frase, che tu abbia pensato che il mio fine era un altro, mi ha solo ferita di nuovo. Quella rabbia non è passata del tutto. Non ancora. Eppure, ho continuato a sperare. Sperare che di nuovo mi contattassi. Dopotutto, io lo avevo fatto così tante volte. Un po' di volontà, di coraggio da parte tua li volevo. Ma niente. Ho passato il mio compleanno sola come un cane, a fare la spola tra l'ospedale, con mia madre ricoverata, e la casa, perché non volevo festeggiarlo. Ho mangiato una torta che aveva un sapore che più chimico di così non si può. E ho aspettato un segno. Almeno quel giorno. Ma nulla è arrivato. Nessun messaggio. Nessun augurio. Grazie tante, pensavo che avresti colto l'occasione, che avresti osato. E invece no. Sai cosa? Nonostante tutto, avevo pensato di farti gli auguri, al tuo, di prenderti una regalo e lasciartelo sotto casa. Sono così stupida e romantica. Ma non l'ho fatto, visto che tu non ti sei degnato di fare niente. E non sono l'unica che ci è rimasta male.

E ora questa foto del profilo, che ogni volta che sei on-line, vedo. Non c'è lo stato. Ma sai, mi ha comunque fatto riflettere. Tu e lei, con i visi così vicini sul prato dei giardini. Complimenti. Ti ricordi quando ti dicevo che non ero gelosa, nonostante tutte le ragazze che avevi come amiche? Non sono gelosa di natura, io, anzi, penso che chi lo è deve soffrire molto. Ma quando l'ho vista sono stata gelosa. Come se tutta la gelosia che non ho mai provato mi si fosse riversata addosso di botto. Gelosa di lei.

Pensavo che, dopo quasi un anno e mezzo passato insieme, saresti stato un po' più sincero con me. Come ti ho capito quando mi hai detto che non eri sicuro di te stesso, ti avrei anche capito se mi avessi detto che ti eri innamorato di un'altra. Oh, ma lei sarà perfetta per te, molto più di me, eh? Suonate insieme alla stazione, e tutte le altre cose...si si, perfetta, assolutamente.

La gente aveva ragione. Mia madre aveva ragione. Non mi meritavi. Ho sprecato tempo con te. Ho sprecato tante cose che avrei potuto dedicare in altro. Sono stata cieca, ma ora ho gli occhi aperti. Sei immaturo. Egoista. Concentrato su te stesso e basta. Non meriti neanche che ti guardi in faccia, come ho fatto per un istante quella volta che ti ho visto alla fermata (con lei, così vicini, ancora una volta, su quell'aiuola che tanti dei nostri baci aveva visto) e sei scappato in due secondi. E ora eliminami pure dagli amici. Non meriti neanche che io torni sul tuo profilo. Non me ne frega niente. Arrivederci a mai più, F.