giovedì 12 giugno 2014

Recensione libro: Gli effetti secondari dei sogni di Delphine De Vigan

Oggi, vi recensisco un bellissimo libro che ho appena finito...giusto un quarti d'ora fa: Gli effetti secondari dei sogni della scrittrice francese Delphine De Vigan.


Lou Bertignac (come il famoso cantante francese, e infatti una volta ha raccontato che era un parente ma le cose si sono complicate quando hanno cominciato a piovere richieste di autografi...) è una ragazzina di 13 anni con un'intelligenza fuori dal comune, tanto da aver passato un periodo in una scuola specializzata per bambini superdotati e da essere già al secondo anno di liceo. Ama fare esperimenti bizzarri, come testare la capacità di assorbenza delle diverse marche di spugne, si pone domande come "Quando si bacia un ragazzo si deve girare la lingua in senso orario o antiorario?", ma è piuttosto complessata, lei, piccolina, ancora con un fisico da bambina mentre nella sua classe ci sono ragazze che già portano un reggiseno e dei jeans stretti, mettono il rossetto e hanno msn. Come competere con loro nel timido sentimento che prova per Lucas, il bel ragazzo così sicuro di se che, al contrario di lei, a 17 anni è ancora ancora secondo anno?


Un giorno, il professor Marin dona da svolgere un tema. Lou decide di farlo sulle donne senza tetto, in particolare dopo aver visto una ragazza alla stazione, un po' più grande di lei ma che già vive per la strada. No ha solo 18 anni, eppure così vive, arrabbiata con il mondo che tollera il suo stato, i suoi abiti non abbastanza caldi, le notti insonni per il freddo e la vigilanza che non le si rubi niente dei suoi pochi averi, i suoi grandi occhi spenti sotto alla sporcizia. 


Le due ragazze si conoscono, si raccontano, fanno si che due mondi che solitamente si ignorano si scontrino. E se all'inizio tutto sembra andare bene...purtroppo, l'amato precipizio non è mai lontano. 


Gli effetti secondari dei sogni, da cui è stato tratto un film inedito in Italia nel 2010 (le foto sono tratte da quello), è un libro bellissimo, delicato e al tempo stesso forte, che tratta un argomento di quelli per cui lo stato storce il naso, una realtà che è preferibile ignorare per tutti i ben pensanti...e infatti anche questo critica il libro, mette il dito dove fa male attraverso lo sguardo di una ragazzina che molte cose le ha capite, eppure ha saputo mantenere un certo candore nei suoi pensieri, un'innocenza e un'ingenuità che ti disarmano, ti penetrano e ti guidano attraverso quel percorso circolare che è la storia. Semplicemente, stupendo, anche nello stile così veloce e al tempo stesso incisivo dell'autrice. Che dire, leggete questo libro, sarà tempo speso benissimo. 

 

Volevo finire questo post ringraziando Martina per essersi iscritta tra i follower. Il suo blog My life ha appena aperto, ma ha tutte le potenzialità per diventare bellissimo, e lo dico anche conoscendola ;) Dateci uno sguardo! 

A' bientot!!

4 commenti:

  1. Sembra bello, mi hai incuriosita! Credo che lo leggerò ^^

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    1. Bene, ne sono contenta!!! La prossima recensione che pubblicherò sarà probabilmente su La verità sul caso Harry Quebert, l'ho iniziato ieri e mi sta prendendo tantissimo! *__*

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  2. Già letto e sono d'accordo con te su tutto! :D Mi piace molto anche la piega che l'autrice dà a Parigi, mi sembra davvero innovativa, non viene vista come la città dell'amore, ma come qualcosa di nuovo e questo premio molto il libro in sé e l'autrice :D

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    1. Hai ragione, a questo non avevo pensato. Parigi è sempre vista come la città dell'amore, dei Champs Elisée, eppure non è tutto così. Eppure, è una realtà che vedi fin dalla prima stazione del metrò, mi ricordo che quando ci sono stata ho subito notato persone che chiedevano l'elemosina. Buona giornata, Anto!

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