venerdì 11 settembre 2020

Buon primo anno Lola!

Un anno fa mi trovavo nella mia stanzetta di cinque metri quadri in una casa dello studente fiorentina, sdraiata sul letto, ad aspettare che mi sfrattassero. Non era un bel periodo e non lo è stato per un bel po' di tempo anche dopo. Avevo il cellulare in mano e scrollavo la bacheca, come avevo preso l'abitudine di fare da quando era scomparso Nemo, nella speranza di vederlo...cosa che ancora non è avvenuta. 

All'improvviso, verso l'una del mattino, su un gruppo animalista di Sassari vedo l'appello disperato di una ragazza. In una cassetta, tre cuccioli gli uni sugli altri. Hanno pochi giorni, forse neanche una settimana. Dai commenti capisco che una ragazza li ha trovati sepolti vivi, sotto terra, in un campo di more. Li ha sentiti piangere e nonostante la pioggia battente si è buttata in mezzo ai rovi per prenderli e salvarli. Uno era già morto...quello più in superficie. Gli altri vengono fuori mano a mano che scava con le mani, un cucciolo nero e due più chiari. Il nero è maschio, le due più chiare sono femmine, scopriremo in seguito. La ragazza non li può tenere, cerca una balia. Io condivido su tutti i gruppi che posso e intanto le scrivo un commento con le prime indicazioni, tenerli al caldo e soprattutto non dargli latte di mucca ma al massimo di capra, meglio se può procurarsi del latte in polvere per cuccioli. Ho fatto da balia a cinque gattini di dieci giorni e so come si fa. 

L'indomani, i cuccioli verranno presi da un'altra ragazza. Nel pomeriggio andrà in quel campo di more a controllare che non ci sia la mamma, magari una randagina. Non troverà nessuna cagna adulta ma un sacco di mangime chiuso con dentro altri sei cuccioli appena nati. Tre sono già morti. Gli altri tre le moriranno tra le mani nelle ore successive. Questa è la dura realtà della Sardegna e del sud Italia. Nelle campagne, le cagne non vengono sterilizzate perché è considerato contro natura, o semplicemente perché si è sempre fatto così, le cucciolate si sono sempre affogate o chiuse in un sacco di mangime e poi buttate nella spazzatura. Questo nonostante i numerosi bandi che i comuni fanno per sterilizzare quasi gratuitamente. Bandi ai quali quasi nessuno risponde. Le volontarie, e altre persone che cercano di dare una mano, in questo periodo sono sempre allo stremo, tra abbandoni di cani adulti per le vacanze e cuccioli di età compresa tra i primi giorni e i pochi mesi. E i canili si riempiono.

Ma torniamo a quei tre cuccioli. Io inizio a seguirli, come faccio per tutti quelli di cui vedo gli appelli. Sono tutti invasi dalle larve di mosca. Una delle due femmine, chiamata Moksha, ha una ferita al sedere che però si rimarginerà. Dopo un po' chiedo l'amicizia alla loro balia per seguirli meglio. Moksha mi piace tantissimo, e anche al mio compagno. A inizio ottobre devo per forza tornare un paio di giorni in Sardegna per aiutare i miei. Come ad ogni viaggio, ne approfitto per fare da staffetta. Porto quattro cani: due cuccioli sul treno da Sassari a Olbia e due adulti che hanno adozione in Toscana da Olbia a Livorno. Alla volontaria che mi conosce da quando sono bambina e che mi porta i cuccioli in stazione confido di essere interessata a Moksha, ma di non dire ancora nulla alla balia. Mi manda tantissime foto che faranno innamorare il mio compagno in via definitiva. Nei giorni successivi, io e lui stiamo finendo di mettere tutto a posto per prendere casa. Il 20 ottobre gli mostro le foto dei tre cuccioli, nel frattempo sono cresciuti parecchio, sembrano future taglie grandi simil cani fonnesi, una razza che si trova in Sardegna e che nella mia famiglia amiamo molto, mio padre ne ha uno puro tolto da una situazione di disagio e anche io ne ho avuto uno, purtroppo l'ho perso per un caso di malasanità veterinaria che ancora mi fa molto soffrire. Hanno avuto la gastroenterite ma sono sopravvissuti tutti. Il mio compagno vede Moksha ancora una volta. 

"Prendiamo lei dai. E' carina, e poi è femmina, sarà più tranquilla".

Ancora non lo diciamo alla balia, perché vogliamo essere sicuri che casa nostra abbia il giardino. Il 30 ottobre la contatto. Le dico che vogliamo adottare Moksha. Iniziamo a sentirci e mi manda video e foto, oltre al questionario preaffido che però è praticamente una formalità. Nel Sassarese tutti sanno la mia storia, il modo disperato in cui ho cercato e cerco ancora adesso Nemo, le staffette che faccio a costo di non dormire in viaggio per badare ai cani. Lo faccio perché la storia di Nemo mi ha segnato tanto. E penso che dalla sua scomparsa nel nulla (disperso, rubato o peggio...non so assolutamente nulla, si è come volatilizzato in un attimo), devo trarre qualcosa di buono per queste creature sfortunate. 

Il 18 novembre entriamo in casa. Io mi sto già adoperando per trovare la staffetta, non posso scendere di nuovo in Sardegna. Dopo un tentativo andato a vuoto, la troviamo per il 27 sera. Il 28, prendo il treno prestissimo per Lucca, più vicina, e mezz'ora dopo arriva Lola, ex Moksha. Sul treno di ritorno ho pianto come una fontana, perché ci conoscevamo da dieci minuti e già mi dava i bacini e si addormentava tra le mie braccia. Sono l'unica persona, da quando la conosco, a cui Lola non ha mai ringhiato o abbaiato. Non lo fa per cattiveria ma per paura, è rimasta timorosa di tutto ciò che non conosce. Quando prende confidenza diventa di una dolcezza incredibile. Non è femmina e quindi più tranquilla. E' la più dominante della cucciolata. In un gruppo di cani si comporta come un capo branco, sottomettendo tutti e prendendo i giochi degli altri, l'ho già scritto. Ma la amo così. Oggi ho deciso che è il suo compleanno. Il giorno in cui è stata trovata ed è iniziato quel percorso che l'ha portata, inaspettatamente, a me. Tutti i giorni ci porta la felicità in casa, è diventata una delle cose che ci legano e per le quali andiamo avanti anche come coppia, nonostante un anno non facilissimo nella nostra relazione. E' la nostra figlia pelosa...e oggi ha avuto una torta di paté e due regalini, una palla in corda e un altro giochino sempre in corda, sono gli unici che non distrugge subito. 

Queste siamo noi due al lago di Bilancino, ad una quarantina di minuti da casa. Il suo primo bagno...non le è piaciuto molto, si bagnava solo per prendere i bastoncini vicini alla riva che poi ha ammucchiato in un unico punto per rosicchiarli. Buon compleanno Lolina mia. Cento di questi giorni.


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