sabato 12 giugno 2021

Una partenza ai tempi del Coronavirus

Domani, dopo diciannove mesi lontana, torno in Sardegna dai miei. Starò lì fino al 3 luglio, un po' per recuperare il tempo perso, un po' perché ne ho veramente bisogno, e anche per alcune pratiche burocratiche in vista del cambio di residenza da Sennori a Firenze. Con me verrà anche Lola e per questo motivo (oltre alla maggiore sicurezza con il Covid) andrò in nave, dato che i cani della sua stazza non sono accettati e non mi fido a lasciarla da sola da qualche parte. E' un cane che si impressiona facilmente e ho letto di troppi incidenti accaduti a cani lasciati senza un'occhiata umana in viaggio, e sinceramente anche basta perdere il figlio peloso del momento per qualche tragedia. Ho preso una cabina apposta per gli animali e una volta salita sulla nave mi chiuderò lì per la durata del traghetto. Indosserò mascherina FFP3, guanti usa e getta, e mi porterò dietro il gel igienizzante. Al porto verrà a prendermi mio fratello, che ha pure fatto una prima dose di vaccino. E martedì farò un tampone rapido in farmacia. What else?

Chi mi segue da un po' lo sa (oddio, siete rimasti in pochi!!), i viaggi mi fanno sprofondare in uno stato di cupa riflessione e mi mettono ansia. Quest'anno non è meglio, anche se in realtà le ansie non sono solo legate alla pandemia. 

Domani mi aspetta una giornata intensa: al mattino tampone antigenico al presidio della Croce Rossa a Santa Maria Novella, poi ho deciso di trattarmi bene passando All'Antico Vinaio a prendere una schiacciata che sarà la mia cena, poi pranzo dal giapponese, da dove ho intenzione di uscire rotolando per i troppi ravioli al vapore, torno a casa, ho una chiamata che mi sarei evitata ma vabbeh, intanto faccio le valigie, porto Lola a fare un giro lungo di una decina di chilometri per stancarla e fare in modo che dorma e basta in viaggio, poi parto verso Livorno e au revoir! Già solo tutto sto ambaradan mi fa venire la gocciolina di sudore sulla tempia. Contate che dovrei pure metterci di mezzo la scrittura di un articolo sui luoghi di divertimento della Firenze romana e non so dove ficcarcelo. Neanche ho fatto ricerca per la parte iconografica. Brava Ko, brava. 

Ci sono poi le ansie del dopo. Varie cose sono problemi familiari che ora dovrò per forza toccare con mano. C'è anche Lola. Ha paura dei gatti e i miei ne hanno due. Di solito li insegue e poi improvvisamente scappa piangendo anche se il micio non le ha fatto nulla. Gin è un micione pacifico, ma Max, che è poi quello che mi è più affezionato, con i cani è uno stronzo bastardo. Se Lola ha paura dei gatti è colpa sua perché l'ultima volta che sono stata giù le ha tirato un'unghiata nell'occhio mentre stava passando per il corridoio. Quindi la domanda è: riuscirà Lola ad abituarsi per tre settimane o sarà tutto un inseguimento seguito da immancabile piagnisteo da parte sua e un soffiare da parte dei gatti? 

E poi, c'è Loki, il cane dei miei. Un bestione di 45 chili di razza Fonnese. Rispetto a molti è un cane molto equilibrato anche con i suoi simili, ma ha il suo caratterino, e visto che pure Lola è particolare, sto sperando che si stiano simpatici e basta. Di solito lei va d'accordo con i cani maschi più che con le femmine, ma è anche vero che è molto dominante e tende a voler fare 'la capetta', come la chiamano nel quartiere. Il mio desiderio è che stiano come nel mondo dei mini pony, sia tutto rosa e fiori con sottofondo di musica sognante, e passino il tempo a giocare insieme. Incrocio le dita. 

E infine...non mi separo da casa e da Renato da diciannove mesi. Lasciarlo solo mi sembra strano. Ormai credo di essere così abituata ad essere qui con lui che l'idea di andarmene è un po' come dire ad un inglese che il tè delle cinque verrà servito alle quattro. 

Cosa farò lì? Beh, mi godrò i miei e la mia valle. Ho intenzione di fare delle passeggiate nei miei sentieri di trekking preferiti, che non percorro da più di due anni perché nel 2019 Lola era troppo piccola per fare passeggiate lunghe e da cucciola non era una cagnolina che le apprezzava, è una cosa che le è piaciuta fare una volta adulta. Non vedo l'ora di tornare a saltellare sui sassi in mezzo al rio Barca cercando di non cadere in acqua mentre lo attraverso e di godermi il panorama da Monte Bianchinu, osservando Osilo e il castello dei Malaspina che fronteggia da secoli la chiesa di Nostra Signora di Bonaria sul colle opposto. Sto portando l'e-reader e penso che finirò la serie di World of Warcraft. Voglio scrivere di tutto e di più, dai miei articoli di storia per Instagram (e visto che ci sono, qui trovate la pagina su Firenze di un amico con cui collaboro) a questo blog, e magari ci scappa pure qualcos'altro per me stessa. E' da tanto che non scrivo per me, che non invento qualcosa, e mi manca. Chissà. 

E andrò anche a trovare mia nonna. E' mancata il 15 maggio. Non la vedevo da diciotto mesi. Aveva 91 anni e una vita intensa che ha deciso lei di voler lasciare andare. La capisco, però nel mio egoismo le avevo chiesto due giorni prima di aspettarmi...e so che è meglio che sia andata così. Ma è vero quello che ho ripetuto nei giorni successivi. Per chi va via è meglio, soprattutto se serenamente come lei, per chi rimane c'è sempre quella mancanza. Mi spiace non averla potuta salutare dal vivo. Mi rimangono i ricordi della sua mozzarella in carrozza, delle costruzioni in legno e delle vecchie bambole, dei suoi commenti che mi facevano alzare gli occhi al cielo quando guardava un film in tv, dei suoi concerti con il suo coro (ha cantato proprio fino alla fine), e delle nostre prime all'opera, una passione che abbiamo condiviso per dieci anni. Il giorno del funerale ho riascoltato La Bohème, che era la prima opera che avevamo visto insieme. Ora andrò a trovarla accanto al nonno nel paesino della mia famiglia sarda. Penso che porterò dei fiori.

Alla prossima!



Nessun commento:

Posta un commento

Amo i commenti, fatemi pure sapere quel che pensate dei miei post...nel bene e nel male!