venerdì 2 gennaio 2015

Recensione libro: Il Trono di Spade-La Regina dei Draghi





Premessa: se avete in programma di leggere il Trono di Spade e non l'avete ancora fatto, oppure se state leggendo il primo, o il secondo, o il terzo volumetto, oppure se non avete ancora visto la serie tv e (cosa che vale in tutti i casi) non volete SPOILER, saltate il post. 

Cari lettori buongiorno! Come vanno le vacanze? Le mie sono iniziate all'insegna della lettura a causa di un problema che mi ha impedito per vari giorni di usare il computer per studiare. Beh, a causa non proprio, la cosa non è del tutto negativa, ho letto parecchio e la pila di libri cartacei e non che minaccia di cadermi addosso è un po' diminuita. E a proposito di libri...ho finito (finalmente) il secondo volume delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, che comprende, se diviso in due, La Regina dei Draghi che ora vi recensisco. Ma andiamo con ordine, ora vi do un accenno di trama (per quanto io mi stia rendendo sempre più conto che, con Martin, dire ''un accenno'' sta diventando un eufemismo).

Eventi sempre più nefasti sconquassano i Sette Regni in guerra: sembra che uno dei pretendenti al Trono di Spade, Stannis, abbia dalla sua parte poteri oscuri, quelli del Signore della Luce, tramite la sua sacerdotessa rossa Melisandre di Asshai. Altrimenti, come spiegare la misteriosa ed improvvisa morte di Renly Baratheon, fratello di Stannis e altro pretendente? Lo sa bene Catelyn Stark, inviata a Renly per conto del figlio Robb e che ha assistito all'evento.
Una pedina del Gioco del Trono viene mangiata, ed ecco che l'altra avanza. Per contrastare Stannis, ad Approdo del Re il Folletto Tyrion Lannister non solo deve preparare militarmente la città all'assedio, ma anche contrastare il malcontento della popolazione che chiede pane, i sottili intrighi della sorella, la regina reggente Cersei, e gestire il sempre più crudele nipote, il re Joffrey. E per questo ha solo due aiutanti, tutt'altro che fidati: l'eunuco Varys, capo dello spionaggio, e il mercenario Bronn.
Mentre Robb Stark vince battaglia su battaglia, seguito indirettamente dalla sorella Arya, che cela la propria identità dietro a quella di una semplice servetta della fortezza di Harrenhall, qualcun altro, qualcuno che egli riteneva un fidato amico, comincia a pretendere un posto nel gioco del Trono: è Theon Greyjoy, che comincia a mettere sotto la propria mano il Nord sguarnito di soldati, con i suoi Uomini delle Isole di Ferro. La sua sete di potere e vendetta andrà a fargli incrociare la strada di Bran Stark, il quale scopre poco a poco la verità sulle sue visioni e i suoi 'Sogni di Lupo'. Ma chi è, in realtà, il Corvo a Tre Occhi che spesso lo accompagna in tali sogni? E potrà essergli utile nel pericolo?
Oltre la Barriera, Jon Snow e un gruppo di Guardiani della Notte avanzano nella Foresta Stregata per cercare di scoprire quale sia il progetto di Mance Rayder, il Re Oltre la Barriera, a capo di un esercito di Bruti. Una nuova minaccia per gli ignari Sette Regni concentrati sulle loro guerre interne, insieme a quei misteriosi esseri dagli occhi azzurri che hanno cominciato a tornare dalle tenebre.
Lontano da tutto questo, Oltre il Mare Stretto, Daenerys Targaryen, ultima discendente della dinastia che in origine sedeva sul Trono di Spade, cerca di chiedere aiuto agli stregoni della città di Qarth per ottenere delle navi che possano portarla sul continente occidentale e riconquistare ciò che le spetta di diritto. Ma il prezzo è alto, c'è chi la copre di doni, ma in cambio vorrebbe uno dei suoi draghi. Quanto potrà resistere alle richieste di un mercante interessato alle sue creature e alla magia degli stregoni dalle labbra blu?

Ogni volta che finisco queste sintesi tiro il fiato...uff, il peggio è passato.

Dunque dunque...che dire, questo libro mi è piaciuto un po' meno degli altri. Certo c'è azione, molta azione rispetto ai precedenti, e qualche pezzo che ti fa accapponare
la pelle...ma per il resto, certi difetti dell'opera di Martin si fanno sentire. Un esempio? La narrazione non costante. Si comincia con un personaggio che sta facendo una data cosa, si continua con un excursus di due pagine su vita morte e miracoli di un qualsiasi aspetto del luogo in cui si trova o dell'oggetto che sta usando e poi, quando ti eri scordato di quel che stava facendo il personaggio causa excursus chilometrico, ecco che spunta di nuovo e si ricomincia la narrazione vera e propria. E' un elemento che appensantisce notevolmente la lettura, una delle cose per cui raramente ho tirato fuori questo libro dalla borsa quando uscivo dall'università e tornavo a casa in autobus (a parte la mole, ma non mi posso lamentare visto che il terzo volume è lungo 1213 pagine). Lo stile comincia ad uniformarsi, non come prima quando dipendeva dal personaggio che si seguiva. Si, Tyrion è sempre un po' più leggero e divertente degli altri, ma anche lui comincia ad assumere uno stile grave. Sarà forse per gli eventi sanguinosi che testimonierà. In ogni caso, ancora i suoi dialoghi con Varys o Bronn fanno sorridere. Oppure le sue salaci battute come questa:

"Non sto affatto minacciando il re...Sto educando mio nipote. Bronn, Timett: la prossima volta che ser Boros apre bocca...sgozzatelo. Ecco ser Boros, questa è una minaccia. Capito la differenza?"

                                                            

Che poi questo dialogo sia riferito a Joffrey, è ancora meglio. Il re ragazzino si fa parecchio odiare, ma qualche soddisfazione, a parte quella qui sopra, Martin la da, al suo lettore, come quando ad un certo punto, seduto sul Trono di Spade, Joffrey si ferisce una mano con una delle lame che compongono lo scomodo sedile e grida un "Mammaaa" degno di un bimbetto di tre anni. Visto che è un pezzo in cui c'è un po' di confusione, i personaggi presenti non si rendono conto dell'umiliante avvenimento, ma il lettore si, e se la gode che è una meraviglia.
Come avevo immaginato, più spazio viene dedicato sia a Daenerys che a Jaqen H'ghar. Entrambi mi son piaciuti moltissimo, sono in quelle parti che ti fanno accapponare la pelle. C'è un capitolo del libro in cui appare la Regina dei Draghi che è pieno, ma dico PIENO, di visioni. E alcune sono cose che so accadranno nei prossimi libri. Altre sono ancora misteriose e sto cercando di comprenderle. Quando l'ho letto ero talmente folgorata che ho chiamato la mia amica Chris e beh, per buona parte del tragitto in autobus e in macchina abbiamo parlato di quanto Martin in certi pezzi sia semplicemente geniale. Ti insinua piccoli elementi essenziali per capire il successivo corso degli eventi senza che neanche te ne accorgi. Dopotutto, lui stesso ha ammesso di aver già messo nei suoi libri gli indizi per capire chi alla fine siederà sul Trono di Spade. Ha anche detto che alcuni dei suoi lettori ci sono arrivati, ma non  vuole cambiare il finale, in ogni caso. Beh, io per certe cose la mia idea me la sono fatta...ma quanto a sapere se sono vere o no, dobbiamo solo aspettare che l'uomo con il cappello da marinaio pubblichi qualcosa di nuovo. E che scriva con il suo ritmo! Altrimenti, ha già detto quel che farà:


Per quel che riguarda Jaqen H'ghar, e quindi Arya, ecco un altro duetto inquietante e perfetto. Il misterioso assassino di Lorath che aiuta la piccola Stark a eliminare qualche 'nome dell'odio' è semplicemente affascinante, ha la grazia e la cortesia del perfetto serial killer insospettabile, con quel suo strano modo di parlare in terza persona e quei modi che, rispetto a quelli dei suoi non meno pericolosi compagni d'arme, appaiono quelli di un gentiluomo inglese. Ed è anche generoso, a modo suo, ma il perché non ve lo dico. Spero davvero che torni nella saga, mi mancherà.

                                                 

Un nuovo personaggio che viene introdotto e che ruba la scena a molti è la donna guerriera Brienne di Tarth. Era apparsa alla fine de Il Regno dei Lupi, e ora ce la ritroviamo in tutti i capitoli legati a Catelyn Stark. Brienne mi piaceva già nella serie. Devo ammettere che ho un debole per le donne guerriere, la sua figura in particolare ricorda un po' quella di Eowyn di Rohan nel Signore degli Anelli, anche se è molto diversa nel fisico e non è del tutto priva di una certa innocenza, cosa che invece Eowyn non ha. Brienne è quell'ultimo, quell'emarginato nella società per una sua qualche caratteristica, al quale ti affezioni, per il quale sei pronto a dare la mano purché lo scrittore sadico non te lo ammazzi. Beh, speriamo che non lo faccia, perché mi ci sto affezionado sempre di più. A proposito, dimenticavo lo schemino dei morti, quasta volta non troppo numeroso:

Stark: 0
Lannister: 1 (non troppo importante, ma c'è) + ? (Tyrek scompare nei tumulti di Approdo del Re, non si sa se sia vivo o morto)
Baratheon: 1
Targaryen: 0
Tully: 0
Guardiani della Notte importanti: 1

Finita la parentesi del necrologio, mi sembra che io abbia detto tutto. Gli altri personaggi hanno una valutazione costante. Jon Snow è il solito ragazzino, viene schiacciato da Qhorin il Monco (la cui morte mi ha fatto scendere una lacrimuccia), e Robb Stark non appare e non posso quindi sbraitare contro di lui. Jaime Lannister continua ad essere un perfetto farabutto...ma per fortuna (o sfortuna?) ho già visto la terza stagione e so che nella prossima recensione vi canterò le sue lodi.
Valuto questo libro: 7/10

Dopo aver terminato questo libro, ho fatto una breve disintossicazione da Trono di Spade. Ho finito il primo volume della Saga dei Mercanti di Borgomago di Robin Hobb, La Nave della Magia e iniziato il secondo, La Nave della Pazzia, finito anche uno strano romanzo fantascientifico dal titolo Nelle Pieghe del Tempo, di Madeleine L'Engle, e La Vera Storia di Capitan Uncino di Pier Domenico Baccalario. L'altro giorno ho cominciato Tempesta di Spade. In questi giorni, vi pubblicherò le recensionidegli altri libri che ho finito. Un po' di pazienza...devo anche studiare!!

Non mi resta altro che augurarvi ancora buon anno e buone letture...a presto! ;)

                                                    







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